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La legge di bilancio 2025 ha esteso l’agevolazione agli investimenti realizzati dal 1° gennaio al 15 novembre 2025, fissando a tal fine un limite di spesa di 2,2 miliardi di euro. Gli operatori economici interessati dovranno comunicare all’Agenzia delle entrate, tra il 31 marzo e il 30 maggio 2025, l’ammontare delle spese sostenute dal 16 novembre 2024 e di quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2025, nonché attestare successivamente (tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2025) l’avvenuta realizzazione degli investimenti indicati nella precedente comunicazione (è previsto un apposito provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate).
Le opportunità per le imprese nelle ZES (cumulo 5.0)
Oltre alla ZES unica c’è la possibilità di cumulare i vantaggi fiscali con le agevolazioni del piano Transizione 5.0. Questo significa poter ottenere crediti d’imposta significativi, semplificazioni amministrative e altri benefici, permettendo un risparmio fino al 100% della spesa.
Il Credito d’Imposta Transizione 5.0 è un’agevolazione fiscale introdotta per incentivare le imprese italiane a investire in tecnologie avanzate e sostenibili, promuovendo l’efficienza energetica e la digitalizzazione dei processi produttivi.
Beneficiari
Tutte le imprese residenti nel territorio italiano, indipendentemente dalla forma giuridica, settore economico, dimensione e regime fiscale, possono accedere al credito d’imposta. Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento o altre procedure concorsuali, nonché quelle destinatarie di sanzioni interdittive.
Investimenti Ammissibili
Gli investimenti devono riguardare beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa, inclusi negli Allegati A e B della Legge 11 dicembre 2016, n. 232. Questi beni devono essere utilizzati in progetti di innovazione che comportino una riduzione dei consumi energetici:
- Almeno il 3% per l’intera struttura produttiva.
- Almeno il 5% per i processi produttivi specifici interessati dall’investimento.
Agevolazioni
Il credito d’imposta è riconosciuto in misura proporzionale alla spesa sostenuta e varia in base alla riduzione dei consumi energetici ottenuta:
- Riduzione dei consumi energetici tra il 3% e il 6% (struttura produttiva) o tra il 5% e il 10% (processo): credito d’imposta del 35% per investimenti fino a 10 milioni di euro.
- Riduzione dei consumi energetici tra il 6% e il 10% (struttura produttiva) o tra il 10% e il 15% (processo): credito d’imposta del 40% per investimenti fino a 10 milioni di euro.
- Riduzione dei consumi energetici superiore al 10% (struttura produttiva) o al 15% (processo): credito d’imposta del 45% per investimenti fino a 10 milioni di euro.
Per la quota di investimenti eccedente i 10 milioni di euro, le percentuali di credito d’imposta sono inferiori.
Requisiti: Per accedere all’agevolazione, è necessario:
- Effettuare gli investimenti tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025.
- Dimostrare, tramite apposite certificazioni, la riduzione dei consumi energetici conseguente agli investimenti.
- Mantenere i beni agevolati per almeno 5 anni; in caso contrario, il credito d’imposta già utilizzato deve essere restituito.
Spese Ammissibili
Oltre all’acquisto dei beni strumentali, sono ammissibili:
- Spese per la formazione del personale nelle competenze utili alla transizione dei processi produttivi, nel limite del 10% degli investimenti effettuati e fino a un massimo di 300.000 euro.
- Spese per la certificazione degli investimenti, riconosciute come incremento del credito d’imposta fino a un massimo di 10.000 euro per le PMI.
Procedura
Le imprese devono:
- Presentare una comunicazione preventiva al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) tramite il sistema telematico disponibile sul sito del GSE.
- Ottenere una certificazione ex ante che attesti la conformità del progetto ai requisiti richiesti.
- Dopo l’effettuazione dell’investimento, inviare una comunicazione di conferma al GSE, allegando la certificazione ex post che attesti l’effettiva realizzazione degli investimenti come previsto.
- Ottenere una certificazione contabile delle spese sostenute da parte di un revisore dei conti.
- Utilizzare il credito d’imposta in compensazione tramite modello F24, presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, a partire dal decimo giorno successivo alla comunicazione da parte del GSE all’Agenzia delle Entrate.