Investimenti sostenibili 4.0 – nuovo bando finanziato a valere sulle risorse del PN RIC 2021 – 2027


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Con Decreto ministeriale 22 novembre 2024 – Investimenti sostenibili 4.0 – il Mimit ha attivato un nuovo bando a valere sulle risorse del PN RIC 2021 – 2027

Beneficiari:

  • PMI (Micro, Piccole e Medie Imprese) che soddisfano i seguenti requisiti:
    • Costituzione regolare e iscrizione al Registro delle imprese.
    • Regime di contabilità ordinaria e almeno due bilanci approvati (o due dichiarazioni dei redditi per imprese individuali/società di persone).
    • Non in liquidazione volontaria o in procedura concorsuale con finalità liquidatoria.
    • Rispetto delle normative edilizie, ambientali e di sicurezza sul lavoro.
    • Localizzazione delle unità produttive nelle Regioni meno sviluppate (Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna).

Tipologia di investimento:

  • Progetti innovativi e sostenibili, in linea con il piano Transizione 4.0, con tecnologie abilitanti volte alla trasformazione tecnologica e digitale.
  • Settori ammissibili: attività manifatturiere e servizi alle imprese.
  • Obiettivi: miglioramento di efficienza, flessibilità, sostenibilità ambientale ed economia circolare.

Beni ammissibili

Sono finanziabili le spese per l’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, nello specifico:

  • Macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione del programma di investimento;
  • Opere murarie, ma solo fino al 40% del totale dei costi ammissibili;
  • Programmi informatici e licenze correlati all’uso dei macchinari e impianti acquistati;
  • Acquisizione di certificazioni ambientali necessarie per l’investimento​.

Beni esclusi

Non sono ammissibili:

  • Acquisto o locazione di terreni e fabbricati;
  • Macchinari, impianti e attrezzature usati;
  • Mezzi di trasporto di merci e/o persone, salvo quelli strettamente necessari al ciclo produttivo e identificabili singolarmente;
  • Spese di funzionamento, come scorte di materie prime, semilavorati e materiali di consumo;
  • Consulenze e prestazioni d’opera professionale, incluse quelle notarili (salvo specifiche eccezioni);
  • Spese per la formazione del personale anche se riferita ai beni acquistati;
  • Imposte e tasse, ad eccezione dell’IVA se non recuperabile

Importo finanziabile:

  • Minimo: 750.000 euro.
  • Massimo: 5.000.000 euro, ma non superiore al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato.

Contributi:

  1. Contributo a fondo perduto: 35% delle spese ammissibili.
  2. Finanziamento agevolato: 40% delle spese ammissibili, senza interessi, rimborsabile in 7 anni con rate semestrali.

Cumulabilità:

  • Le agevolazioni non sono cumulabili con altre forme di aiuti di Stato o incentivi pubblici per le stesse spese, a meno che non si tratti di benefici fiscali (come il credito d’imposta ZES o Transizione 5.0) e rispettando i limiti di intensità degli aiuti previsti dalla normativa comunitaria.

Cumulabilità credito d’imposta ZES (Zone Economiche Speciali) e il credito d’imposta Transizione 5.0 

La cumulabilità con il credito d’imposta ZES (Zone Economiche Speciali) o il credito d’imposta Transizione 5.0 è possibile in quanto questi benefici fiscali non configurano “aiuti di Stato” notificati o comunicati in senso stretto ai sensi dell’articolo 108 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Più precisamente:

Motivazioni per la cumulabilità con credito d’imposta ZES (Zone Economiche Speciali) e il credito d’imposta Transizione 5.0

  1. Definizione di agevolazioni “non sovrapponibili”:
    • I contributi diretti (a fondo perduto o finanziamenti agevolati) erogati dal bando rientrano tra gli aiuti di Stato notificati o regolati dal Regolamento GBER.
    • I crediti d’imposta, come quello ZES o Transizione 5.0, sono forme di agevolazione fiscale che non implicano una sovrapposizione diretta con gli incentivi concessi dal bando.
  2. Rispetto delle intensità massime degli aiuti:
    • La cumulabilità è consentita a patto che il valore complessivo delle agevolazioni (incluso il credito d’imposta e il contributo del bando) non superi i massimali di intensità previsti dalla normativa comunitaria. Questi massimali variano in base al tipo di investimento, al settore e alla regione beneficiaria.
  3. Compatibilità con il GBER:
    • Il Regolamento Generale di Esenzione per Categoria (GBER) consente la combinazione di agevolazioni pubbliche diverse per le stesse spese, a condizione che si rispettino i limiti di intensità previsti.
  4. Riconoscimento di natura diversa degli incentivi:
    • I crediti d’imposta, essendo agevolazioni automatiche e fiscali, operano su base diversa rispetto ai contributi diretti, che sono concessi mediante procedure di valutazione e con specifiche finalità strategiche.

Questa configurazione consente alle imprese di massimizzare i vantaggi economici degli investimenti, combinando strumenti fiscali e finanziari, senza violare i regolamenti europei sugli aiuti di Stato.

Vuoi una consulenza sul presente bando scrivi a mail@studiorussogiuseppe.it.

 


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