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Credito d’imposta investimenti al Sud e beni strumentali 4.0 al 2022

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La manovra di bilancio all’esame della Camera, come anticipa il comma 2 dell’articolo 28 e il comma 1 dell’art. 185, prevede una prorogato al 2022 sia del credito d’imposta investimenti che del credito d’imposta beni strumentali nuovi (4.0).

Credito d’imposta investimenti

Cosa prevede il credito d’imposta investimenti

La norma in discussione riconosce un credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali nuovi realizzati nelle regioni Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania, Puglia, Molise e Abruzzo.

La misura del credito d’imposta

Il bonus è attribuito nella misura pari al 45% nel caso di piccole imprese, del 35% per le medie e del 25% per quelle di grandi dimensioni. Per il Molise e l’Abruzzo, invece, le percentuali di aiuto sono ridotte rispettivamente al 30%, al 20% e al 10 per cento.

Cosa si può acquistare

Gli investimenti possono consistere in macchinari, impianti e attrezzature nuovi, da destinarsi a strutture produttive già esistenti o da impiantare nei territori agevolabili.

Progetto di investimento

E’ importante precisare che ad essere agevolati non sono singoli beni, ma quelli che rientrano in un progetto di «investimento iniziale», per come definito dalla Commissione europea (regolamento Ue n. 651/2014), che riguarda:
a) la creazione di un nuovo stabilimento;
b) l’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente;
c) la diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente o un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.

Limite massimo per impresa beneficiaria

L’agevolazione potrà essere fruita nel limite massimo di costo complessivo ammissibile, fissato in:
3 milioni di euro per le piccole imprese;
10 milioni di euro per le medie imprese;
15 milioni di euro per le grandi imprese.

Comunicazione telematica

Le imprese interessate dovranno presentare in via telematica una preventiva comunicazione alle Entrate, con il modello approvato con dall’Agenzia delle Entrate che con l’aggiunta delle due nuove annualità subirà una ulteriore modifica.

Credito d’imposta per beni strumentali nuovi 4.0

Cosa prevede e misure del credito d’imposta 4.0 

A tutte le imprese, residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito, che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati  a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero entro il 30 giugno 2023, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione, è riconosciuto un credito d’imposta nelle seguenti misure:

Beni di cui all’allegato A investimenti fino al 31/12/2021

fino a 2.5 milioni fino a 10 milioni oltre 10 milioni
50% 30% 10%

Beni di cui all’allegato A investimenti dal 01/01/2022 e fino al 31/12/2022

fino a 2.5 milioni fino a 10 milioni oltre 10 milioni
40% 20% 10%

Beni di cui all’allegato B investimenti fino al 31/12/2022

Credito d’imposta pari al 20% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.

Beni diversi da allegato A ed allegato B fino al 31/12/2021

Limite Massimo Credito d’imposta
Beni Materiali 2 milioni 10%
Beni Immateriali 1 milione

La misura del credito d’imposta è elevata al 15 per cento per gli investimenti in strumenti e dispositivi tecnologici destinati dall’impresa alla realizzazione di forme di lavoro agile ai sensi dell’articolo 18 della legge 22 maggio 2017, n. 81.

Beni diversi da allegato A ed allegato B dal 01/01/2022 e fino al 31/12/2022

Limite Massimo Credito d’imposta
Beni Materiali 2 milioni 6%
Beni Immateriali 1 milione

Cosa significa in sintesi beni di cui allegato A

Beni aventi le seguenti caratteristiche:

  • Controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
  • Interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
  • Integrazione con il sistema logistico della fabbrica e/o altre macchine;
  • Interfaccia uomo-macchina semplice e intuitiva;
  • Rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza, salute e igiene del lavoro;

Inoltre devono essere dotati di almeno 2 tra le seguenti 3 caratteristiche:

  • Sistemi di tele-manutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
  • Monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
  • Caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).
Come si utilizza il credito 

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di entrata in funzione dei beni per gli investimenti. Per gli investimenti in beni strumentali effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021, il credito d’imposta spettante ai soggetti con un volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro è utilizzabile in compensazione in un’unica quota annuale.

Comunicazione telematica

Con apposito decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico sono stabiliti il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione in relazione a ciascun periodo d’imposta agevolabile. Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito nonché della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive e non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.

Cumulabilità

Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al periodo precedente, non porti al superamento del costo sostenuto.

Nota bene:

Con la cumulabilità un investimento di 2 milioni di euro in beni rientranti nella 4.0 permette di maturare un credito di imposta del 95% (50% relativo al 4.0 e 45% al credito d’imposta investimenti).

 

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