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Rientro dei cervelli: cosa deve fare l’azienda per assumere?

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L’art. 5 del decreto 34/2019 ha previsto, come abbiamo avuto modo di approfondire in un nostro precedente lavoro, l’innalzamento della percentuale di esenzione del reddito al 70%.

https://studiorussogiuseppe.it/rientro-dei-cervelli-le-novita-del-decreto-crescita/

Cosa deve fare l’azienda?

L’azienda che intende assumere un lavoratore impatriato, che vuole usufruire del regime agevolato, deve farsi rilasciare dallo stesso una richiesta scritta contenente le generalità, l’indicazione della data di rientro in Italia e della prima assunzione in Italia (in caso di più assunzioni); la dichiarazione di possedere i requisiti soggettivi previsti dalla norma; la specifica dell’attuale residenza in Italia e l’impegno a comunicare tempestivamente ogni variazione (prima che sia decorso il periodo minimo richiesto per usufruire dell’agevolazione), oltre all’attestazione di non beneficiare contemporaneamente di altri incentivi fiscali (divieto di cumulo).

È anche importante che il datore si faccia rilasciare una dichiarazione attestante il periodo d’imposta a partire dal quale è richiesta l’agevolazione, perché il lavoratore ha la facoltà di presentare la domanda anche in caso di seconda e successiva assunzione (rispetto a quella per cui è rientrato).

Esauriti questi passaggi, il datore di lavoro deve dare corso al beneficio dal periodo di paga successivo alla presentazione della richiesta e, in sede di conguaglio, dalla data di assunzione, con applicazione delle ritenute sull’imponibile ridotto alla percentuale tassabile prevista dal regime agevolativo, al quale vengono commisurate le relative detrazioni. Poi, in sede di certificazione unica, il datore dovrà riportare sia i redditi sui quali ha calcolato l’imposta (percentuale agevolata), sia quelli che non hanno concorso a formare l’imponibile.

Se l’azienda non ha potuto riconoscere l’agevolazione

Se l’azienda non ha potuto riconoscere l’agevolazione, il contribuente può fruirne – se ha i requisiti – direttamente attraverso la dichiarazione dei redditi: in questa ipotesi, il datore dovrà comunque indicare il reddito già corrisposto nella misura ridotta.

 

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