Il Bed and Breakfast (B&B) è una struttura ricettiva extralberghiera che offre un servizio di alloggio e prima colazione per un numero limitato di camere e/o di posti letto utilizzando parti dell’abitazione privata del proprietario, con periodi di apertura annuale o stagionale.
I B&B nascono intorno al 1920 quando le famiglie inglesi e irlandesi iniziarono ad affittare le stanze dei figli che abbandonavano il tetto domestico per cercare lavoro altrove. Chi voleva dare ospitalità nella propria casa a viaggiatori e pellegrini con pochi soldi in tasca e senza molte pretese, appendeva sulla porta d’ingresso la scritta “bed and breakfast two and six”, vale a dire “qui si può dormire e mangiare qualcosa di caldo con 2,6 scellini”. L’attività, che ha quindi origini prettamente anglosassoni, si è diffusa notevolmente in questi ultimi anni in Europa e naturalmente anche in Italia.
Inizialmente questo tipo di sistemazione era rivolta ad un pubblico giovane, amante dei viaggi e senza troppe esigenze.
Oggi rappresenta una delle soluzioni preferite da turisti e viaggiatori di qualsiasi età e target (viaggiatori per affari o ospiti di meeting, conferenze, workshop, ecc.).
Oltre al risparmio economico, offre il vantaggio di soggiornare in un ambiente tranquillo e familiare. Infatti, la formula del Bed and Breakfast si caratterizza per: il numero di camere ridotto, rispetto ad un albergo; un contesto familiare che fa vivere la dimensione “casa”; la possibilità di entrare strettamente a contatto con la realtà del luogo in cui si soggiorna.
I primi passi per aprire un B&B
L’attività ricettiva a conduzione familiare è caratterizzata da una gestione non imprenditoriale (ciò consente all’esercente di non essere in possesso obbligatoriamente di una partita IVA e di non iscriversi al Registro delle imprese) dunque non è disciplinata dalle normative riguardanti gli esercizi ricettivi collettivi (alberghieri e complementari). Tuttavia alcune Regioni consentono anche l’attività imprenditoriale.
La tipologia del Bed and Breakfast ha trovato una sua disciplina giuridica con la Legge quadro 29 marzo 2001, n. 135 (Riforma della legislazione nazionale del turismo) rimettendo la regolamentazione di tutti i servizi ricettivi all’autonomia legislativa delle Regioni.
Per aprire un B&B, quindi, occorre consultare le leggi regionali di settore o i regolamenti comunali specifici. Ciascuna Regione ha dato infatti attuazione al disposto nazionale, fornendo una disciplina specifica.
Dopo aver consultato la legge regionale che regola questo tipo di struttura, è necessario recarsi presso lo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) del comune di appartenenza.
Attraverso lo sportello o tramite Internet si potrà ritirare la modulistica necessaria per presentare la Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)
L’enorme vantaggio offerto da questo nuovo strumento è dato dall’immediatezza con cui si determina l’apertura dell’attività, senza attendere i 30 giorni previsti in precedenza. L’Amministrazione Pubblica dovrà accertare, entro 60 giorni dal ricevimento, il possesso e la veridicità dei requisiti dichiarati ed eventualmente adottare i dovuti provvedimenti per vietare la prosecuzione dell’attività e/o sanzionare colui che ha sottoscritto la mendace dichiarazione.
Alla SCIA devono essere allegati i documenti necessari per il completamento della pratica (esempio: planimetria dell’abitazione, contratto di proprietà o di affitto, polizza assicurazione responsabilità civile a favore dei clienti, ecc.). Tali allegati variano da Regione a Regione.
L’ultimo passo procedurale riguarda l’avvio delle pratiche, gestite dalle A.A.P.I.T. (Azienda autonoma di cura, soggiorno e turismo) o dagli Uffici Turistici locali, per la classificazione della struttura e la comunicazione degli ospiti alle Autorità di Pubblica Sicurezza).
Normativa
L’attività di Bed and Breakfast è facile da gestire, poco rischiosa ed è molto adatta a una gestione familiare. Ma attenzione, ci sono dei requisiti da rispettare!
Nello specifico, l’attività di B&B in Calabria inizialmente era regolata dalla Legge regionale 26 febbraio 2003 che successivamente ha visto la sua abrogazione nel 07/08/2018. Attualmente la legislazione che regola tale attività è la Legge regionale 7 agosto 2018, n. 34.
FONTE: https://www.cliclavoro.gov.it