Il modello ISEE precompilato verrà predisposto a partire dal 1° settembre 2019 con la stessa impostazione oggi prevista per il modello 730 precompilato. Si tratta, infatti, di un tentativo di proseguire il processo di semplificazione fiscale (a dire il vero ancora poco efficiente) avviato nel 2015.
ISEE PRECOMPILATO, COS’E’?
L’ISEE precompilato entrerà ufficialmente in vigore a decorrere dal 1° settembre 2019.
Accedendo alla propria dichiarazione precompilata (mediante conferimento di apposita delega), il dichiarante visualizzerà i redditi ed i patrimoni rilevati da Inps ed Agenzia delle Entrate e potrà accettare o modificare la dichiarazione stessa al fine di ottenere il calcolo dell’Attestazione ISEE.
NOVITA’ ISEE 2019 – COSA CAMBIA?
La novità per il 2019 è costituita dall’introduzione dell’ISEE Precompilato. Resta inteso che fino al primo settembre (data avvio Precompilata), l’ISEE presentata nel 2019 dovrà considerare i redditi anno d’imposta 2016 e i patrimoni (mobiliare ed immobiliare) al 31/12/2018.
Dal 1 Settembre 2019, invece, considererà i redditi relativi all’anno precedente la presentazione della DSU e i patrimoni al 31/12.
Altra novità riguarda la scadenza del documento. L’ISEE attualmente scade sempre al 15 gennaio successivo a quello di presentazione della DSU. Dal 1° settembre 2019, invece, la nuova scadenza è al 31 agosto di ciascun anno.
COME FUNZIONA LA PROCEDURA PRECOMPILATA?
L’ISEE, proprio come una dichiarazione precompilata, viene fornito al cittadino già con varie parti compilate da Inps e Agenzia delle Entrate sulla base delle informazioni in loro possesso e contenute negli archivi. Questa nuova procedura è naturalmente pensata al fine di semplificare e rendere più veloci sia le operazioni di compilazione che di rilascio di questo importante modello.
Nello specifico, I cittadini in possesso del PIN dispositivo Inps potranno, autonomamente e senza recarsi nei Caf, compilare il modulo Inps direttamente online inserendo i propri dati e autocertificandoli (in alternativa il modulo può essere compilato nei centri di assistenza fiscale).
L’Inps quando ha ricevuto i dati effettuerà poi la sua verifica incrociandoli con le informazioni in suo possesso, e fornitegli anche dall’Agenzia delle Entrate, in merito a composizione del nucleo familiare, dichiarazione dei redditi precedenti, mutui, conti correnti ecc. A questo punto il soggetto fiscale potrà verificare i dati inseriti dall’Inps autonomamente (oppure tornando al Caf) e vedere la fascia di reddito Isee che gli è stata attribuita a seguito del calcolo.
Naturalmente il maggior vantaggio relativo a questa nuova procedura sta nei tempi di rilascio dell’attestazione: se prima, una volta compilata e inviata la DSU, era necessario attendere 10 giorni lavorativi affinché l’istituto di previdenza rilasciasse il modello ISEE, ora la procedura rende il tutto più facile ed immediato anche nel caso di rettifiche o dati mancanti all’interno della dichiarazione.