Il contribuenti che presentano in ritardo il modello F24 a saldo zero possono mettersi in regola, beneficiando delle sanzioni ridotte, attraverso l’istituto del ravvedimento operoso.
Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate nella risoluzione n.36/E del 20 marzo 2017, con cui ha specificato gli importi da pagare in caso di omessa o ritardata presentazione del modello F24 a saldo zero.
La sanzione
Dal 1° gennaio del 2016 la sanzione prevista dalla legge per l’omessa presentazione del modello F24 a saldo zero è di 100 euro. La sanzione scende a 50 euro, però, se il ritardo non supera 5 giorni lavorativi.
Ravvedimento operoso nei 90 giorni
In caso di ravvedimento operoso entro 90 giorni dall’omissione la sanzione si riduce di 1/9, pertanto le somme da versare saranno:
- 5,56 euro (1/9 di 50 euro), se il modello di pagamento a saldo zero viene presentato con un ritardo non superiore a 5 giorni lavorativi;
- 11,11 euro (1/9 di 100 euro), se il modello F24 viene presentato con un ritardo superiore a 5 giorni lavorativi ma entro 90 giorni dall’omissione.
Errore corretto dopo 90 giorni
Trascorsi 90 giorni dalla scadenza, gli importi previsti dal nuovo ravvedimento sono:
- 12,50 euro (1/8 di 100 euro) se la delega di pagamento a saldo zero viene presentata entro un anno dall’omissione;
- 14,29 euro (1/7 di 100 euro) se il modello F24 a saldo zero viene presentato entro due anni dall’omissione;
- 16,67 euro (1/6 di 100 euro) se l’F24 a saldo zero viene presentato superati due anni dall’omissione;
- 20 euro (1/5 di 100 euro) se il contribuente si ravvede dopo che la violazione viene constatata con un processo verbale.