I terreni incolti e gli orti rientrano nel novero dei «terreni agricoli», e quindi seguono le stesse regole dell’esenzione Imu, riscritte dall’ultima legge di stabilità.
La questione non è per niente semplice ed è necessario districarsi in un intreccio di regole con le dovute cautele.
Il panorama fiscale prevede in sintesi queste tre situazioni:
- nei Comuni montani sono esenti tutti i terreni;
- nei Comuni «parzialmente montani» l’esenzione è riservata ai terreni considerati montani;
- in pianura l’Imu non si paga sui terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.
Un recente intervento del ministro Baretta ha chiarito che per essere definito «agricolo» è sufficiente che il terreno sia «suscettibile di essere destinato a tale utilizzo», non è indispensabile, quindi, «l’effettivo esercizio» dell’attività agricola, di conseguenza, terreni incolti e orti «devono essere considerati nel novero dei terreni agricoli, e sono esclusi dall’applicazione dell’Imu.
Le indicazioni dell’Economia non fanno piacere ai Comuni, ma anche per i cittadini occorrerebbe una regola chiara e definitiva.
Fonte: ilsole24ore