Le cartelle di pagamento, meglio note come cartelle esattoriali, sono lo strumento attraverso il quale la Pubblica Amministrazione recupera i crediti vantati a vario titolo nei confronti dei contribuenti.
Quali sono i motivi per impugnare una cartella di pagamento?
Una cartella di pagamento è impugnabile quando:
- si è ricevuti una busta vuota o un atto diverso da quello notificato (approfondisci – approfondisci);
- non è preceduta da avviso bonario (approfondisci);
- non è motivata (approfondisci);
- è stata notificata per posta privata (approfondisci);
- è prescritta (approfondisci);
- non è indicato il calcolo degli interessi (approfondisci);
- è stata notificata oltre il termine (approfondisci);
- il tributo richiesto è prescritto (approfondisci);
- è decaduto il termine (approfondisci);
- è firmata da uno dei “falsi dirigenti” (approfondisci).
A seguito della sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato la nullità delle nomine che hanno elevato a ruolo di dirigenti i funzionari dell’Agenzia delle Entrate senza lo svolgimento di un concorso pubblico, sono da reputarsi nulle anche tutte le cartelle esattoriali sottoscritte da tali “falsi dirigenti”.
Con la pronuncia della Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso n. 784/15, infatti, si sono iniziate ad avvertire le prime conseguenze della sentenza di incostituzionalità e si è dichiarata la nullità di una cartella di pagamento ai fini Irap e Iva firmata, appunto, da un funzionario incaricato del ruolo di dirigente ma sprovvisto dell’effettiva qualifica.
Le ipotesi prese in esame con questo articolo sono solo indicative. Esistono altri motivi per impugnare una cartella di pagamento, ma è sempre consigliabile rivolgersi ad un legale o un commercialista per le opportune valutazioni di merito.
Il nostro studio resta a vostra disposizione per approfondimenti, chiarimenti e per valutare l’eventuale ricorribilità della vostra cartella.